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2 dicembre 2008 2 02 /12 /dicembre /2008 18:50
Si sa che a Gandria c'è soddisfazione per l'allacciamento delle fognature al depuratore di Lugano, ma anche preoccupazione per il modo in cui vengono condotti i lavori. Il Municipio è già stato sollecitato su questo problema ma per intanto tace. Abbiamo pensato di sollecitarlo anche noi e ieri gli abbiamo inviato questa lettera:

Onorevoli municipali,
il Comune ha deciso e predisposto l’allacciamento delle fognature di Gandria al depuratore e questa è veramente un’ottima cosa. C’è da credere che dal punto di vista tecnico l’impianto sia stato concepito in modo corretto e funzionerà a soddisfazione di tutti.
A costruzione iniziata è però sorta l’imprevista questione del suo inserimento estetico-paesaggistico nella riva a lago. In Consiglio comunale è già stata presentata da Norman Luraschi un’interpellanza in merito e, a quanto sappiamo, in paese si è anche manifestata l’opposizione (poi risolta con esito soddisfacente) di un proprietario che si riteneva danneggiato.
Considerando le poche camere di captazione finora costruite riteniamo sia ancora fattibile trovare una giusta soluzione, anche per evitare possibili puntuali contestazioni e difficoltà nei prossimi mesi. In un progetto del costo di alcuni milioni sarebbe certo sensato spendere poche migliaia di franchi dando mandato a un architetto per una soluzione confacente dal punto di vista estetico, adeguata ad ogni particolare situazione d’inserimento alla riva. Siamo inoltre sicuri che se il Comune volesse organizzare una serata informativa per illustrare questi problemi agli abitanti del quartiere farebbe cosa utile.
Sapete che per quanto riguarda il paesaggio quella di Gandria è una situazione estremamente sensibile. Non a caso la petizione da noi promossa per la protezione integrale dell’insediamento ha raccolto il sostegno della stragrande maggioranza dei cittadini residenti.
Speriamo che per il bene di Gandria vogliate accogliere questa nostra richiesta di poca spesa. Auspichiamo la miglior concertazione possibile tra autorità e cittadini e vi rinnoviamo perciò l’invito già fatto in ottobre per un incontro che possa segnare l’inizio di un necessario dialogo.
 

 
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28 novembre 2008 5 28 /11 /novembre /2008 12:31

Rispondendo all'interrogazione presentata in Gran Consiglio dal deputato Bill Arigoni (vedi interpellanze e mozioni) il Consiglio di Stato è stato quanto mai esplicito. Non censura (giustamente) dal punto di vista giuridico l'operato di Giorgio Giudici - che è sindaco di Lugano e nel contempo firma un progetto alquanto contestato a Gandria - ma nella sostanza, come si dice, "ci va giù pesante" (vedi qui per la risposta completa del Consiglio di Stato o qui per l'interpretazione giornalistica). Dichiara di condividere "gli elementi contenuti nell’interrogazione a tutela dei paesaggi meritevoli di protezione" e preannunncia "un dettagliato avviso cantonale" che sarà quanto prima inviato al Municipio di Lugano. Ricordiamo che per stilare questo avviso il Consiglio di Stato ha chiesto il parere di ben tre commissioni, le due cantonali del paesaggio e dei beni culturali, oltre a quella federale per la protezione della natura e del paesaggio. Il Cantone ritiene inoltre che per assicurare la tutela del paesaggio è necessario che i Comuni si preoccupino di aggiornare regolarmente i loro piani regolatori e in particolare "in un contesto ampio come quello dell’agglomerato di Lugano è in questo senso giudizioso interrogarsi sulle vocazioni da assegnare ai singoli quartieri in funzione delle ipotesi di sviluppo della nuova Città".

Date queste premesse sarà molto difficile che il progetto di quattro palazzine a ridosso del nucleo di Gandria possa ottenere l'avallo cantonale. Si sente dire in giro che la risposta alla domanda di fattibilità potrebbe essere comunicata a giorni. Se il responso fosse negativo, come la presa di posizione del Consiglio di Stato lascia prevedere, ciò non ci lascerebbe indifferenti. Non ci siamo mai espressi esplicitamente contro quel progetto, ma è chiaro che la sua realizzazione comprometterebbe seriamente la nostra istanza per la protezione integrale dell'insediamento di Gandria. 

Intanto la nostra petizione segue il suo iter; sappiamo che le commissioni cantonali l'hanno presa in esame. Il Consiglio di Stato sarà poi chiamato a decidere anche con il sussidio delle loro conclusioni. Speriamo che venga tenuta in debita considerazione anche l'opinione della stragrande maggioranza degli abitanti di Gandria.

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28 novembre 2008 5 28 /11 /novembre /2008 12:00
Che da qualche tempo a Lugano tiri aria di maretta politica non è un mistero per nessuno. Battaglia sul CdA della cassa pensione, confusione sul rivestimento del Conza, i due partiti maggiori che si amano e si odiano, scetticismo sulle commissioni di quartiere (vedi qui) e tante altre cose. C'è chi dice che è già iniziata la campagna per l'elezione del prossimo sindaco, c'è chi pensa che son solo vecchie ruggini che riaffiorano. Comunque sia; liti e battibecchi non giovano certo al buon andamento della pubblica amministrazione. Non sono il solo a pensarla così, anche la municipale Giovanna Masoni ha pubblicato una piattaforma con cui chiede un po' a tutti di smettere di litigare, di ridefinire le regole del gioco e di tornare alla ragione. C'è da augurarsi che la municipale liberale venga ascoltata, soprattutto la dove perora la necessità di instaurare il dialogo con i gruppi espressi dalla società civile. Staremo a vedere, come si dice se son rose ...
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10 novembre 2008 1 10 /11 /novembre /2008 20:52
Il consigliere comunale Rolf Endriss (PPD e Generazione Giovani) ha introdotto un'interpellanza (vedi qui) relativa alle commissioni di quartiere. Alcuni giorni fa avevamo accennato al problema, dicendo che probabilmente sarebbero state di soli 5 membri e non più di 11 (come si conferma). A mio parere le domande poste da Endriss sono molto pertinenti e sollevano il problema della reale rappresentatività delle commissioni, tanto più che il nuovo regolamento tenderebbe ad aumentare l'incidenza della Grande Lugano a scapito di quella dei quartieri.  
E' ovvio che in questa situazione la società civile sarà portata a rivendicare maggiormente la propria autonomia. In fondo anche VivaGandria rappresenta l'opinione del quartiere. In questo senso, al momento della consegna della petizione al Consiglio di Stato, avevamo chiesto al Municipio di Lugano un incontro per poter discutere anche dei modi in cui vengono prese e vengono trasmesse le decisioni: finora non abbiamo ricevuto risposta.
Al di là delle forme e del tipo di istituzione proposte, la questione di fondo resta quello della compartecipazione dei cittadini alle decisioni che riguardano i loro ambiti di vita. Come può realizzarsi la compartecipazione? Quale può essere il ruolo delle commissioni di quartiere? E quale invece quello dei gruppi spontanei espressi dalla società civile? 
Forse mi illudo, ma credo che oggi i cittadini abbiano voglia e siano capaci di rispondere a queste domande. Resta da augurarsi che anche le autorità sappiano capire la necessità di rinunciare a imporre la politica delle decisioni dall'alto per cercare il dialogo con la popolazione.
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9 novembre 2008 7 09 /11 /novembre /2008 22:46
Ci sta a cuore ogni voce e iniziativa volta ad arginare il degrado grande e piccolo che colpisce e sta velocemente snaturando l'insediamento di Gandria.
A mio parere l'interpellanza porta giustamente l'attenzione sulla scarsa qualità estetica delle stazioni di pompaggio, sul mancato rispetto dei luoghi e dei muri antichi e sulla necessità di maggiore trasparenza quanto all'informazione sui lavori e alle responsabilità.
Mi sembra infatti che si continua a intervenire a Gandria in modo tecnicistico e senza una visione d'insieme, né scientifica, né storica, né estetica.
Fai sapere se possiamo esserti d'aiuto in qualcosa per orientare diversamente i lavori in corso e salvare il salvabile.
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8 novembre 2008 6 08 /11 /novembre /2008 15:11
Ancora una foto di Ennio mostra come sia possibile fare le fognature senza necessariamente svilire i muri a riva lago.

 

I due muri sono stati distrutti per poter sistemare la cisterna nel giardino soprastante, poi ricostruiti. Il risultato non è perfetto (la parte ricostruita è quella che appare più chiara), l'uso di cemento è sempre eccessivo ma siamo quasi sulla buona strada. Il neo di fondo però rimane; chi decide cosa, quando, perchè?
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2 novembre 2008 7 02 /11 /novembre /2008 17:45
A proposito dell'interpellanza precedente: Ennio si è fatto un giretto sul lago e ci ha mandato la foto della grande camera per le fognature costruita presso il sasso di Gandria.



Non è certo il meglio che si potesse fare e c'è da chiedersi se non era possibile fare altrimenti. Già, ma da chi? e in base a cosa?
 
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26 ottobre 2008 7 26 /10 /ottobre /2008 10:15

Il Consigliere comunale di Gandria Norman Luraschi ha presentato un’interpellanza al Municipio di Lugano (vedi Documenti: mozioni e interpellanze) per denunciare la bruttura costituita dalle nuove camere per le fognature. A mio parere l’intenzione è buona, ma il testo dell’interpellanza non è dei più felici quando afferma che si fa un gran parlare del progetto di nuove palazzine (lui è favorevole ed è un suo buon diritto) mentre invece nessuno dice niente di ciò che sta succedendo a riva lago. Perché opporre bruttura a bruttura se una bruttura più una bruttura fanno due brutture? Una delle ragioni per cui tutto tace su questo fronte la suggerisce del resto lui stesso: le camere non sono state modinate in modo adeguato, quindi nessuno si è accorto di quanto avveniva. D’accordo. 

Al di là delle domande poste da Luraschi resta il problema di fondo dell’informazione dovuta ai cittadini. Già negli scorsi mesi il comune è intervenuto in modo perlomeno discutibile (vedi ringhiere e cestini) senza chieder niente a nessuno. Sarebbe imminente la posa di cartelli con i nomi dei vicoli di Gandria; non sarebbe opportuna una serata informativa per la popolazione? La vecchia commissione di quartiere sarà presto sostituita da una nuova: si dice che non sarà più di 11 membri ma solo di 5 e, se è vero, lo sapremo solo a cosa avvenuta.

Il Municipio di Lugano ha la cattiva abitudine di porci sempre di fronte al fatto compiuto. Nessuno, come dice Luraschi, è mai in grado di sapere chi è il responsabile a cui si possono chiedere informazioni. Anche per questo, presentando al governo la petizione per la protezione di Gandria abbiamo chiesto al Municipio un incontro per poter avviare modalità diverse. Il confronto e la discussione sono condizioni indispensabili al convivere e alla democrazia.

Dai Luraschi, visto che ha fatto 30 faccia 31! Chieda al Municipio cosa intende fare per togliere la fondamentale bruttura del fatto compiuto. 
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25 ottobre 2008 6 25 /10 /ottobre /2008 14:21

Trent’anni fa la Lega svizzera per la protezione della natura intendeva rivolgersi al Consiglio federale per l’inclusione nell’inventario dei paesaggi protetti “dell’intero territorio del Comune di Gandria”. La proposta fu stroncata da un’assemblea comunale straordinaria che il 26 novembre 1978 votò all’unanimità, con fragorosi applausi, il seguente ordine del giorno:

“Considerando che il Comune di Gandria già deve sopportare le gravissime conseguenze di uno sproporzionato e talvolta illogico numero di leggi e decreti che, se non meglio adeguati a maggior buon senso, finiranno per soffocare la sua stessa esistenza;

considerato come attualmente i giovani del paese, pur attaccatissimi al loro villaggio, lo debbano abbandonare al momento del matrimonio in quanto non viene concesso di costruire sulla terra dei loro avi; e che le stesse guardie federali di confine debbano domiciliarsi altrove per assoluta mancanza di appartamenti; il tutto con il conseguente impoverimento del Comune;

fermamente decisi a difendere - come sempre è stato fatto dalla volontà e dal grande buon senso delle Autorità comunali - le caratteristiche, uniche al mondo, dalle quali dipende il suo buon nome, del nucleo costituente l’attuale abitato al lago;

considerato inoltre lo stato di completa trascuratezza e di vergognoso inselvatichimento in cui è abbandonato il punto più bello del paese costituito dallo spiazzo - ora inaccessibile - ubicato in zona “Sasso di Gandria” che da oltre mezzo secolo risulta niente di meno che proprietà di quella stessa Lega che ora intende … proteggere e dettare legge;

insorgono con veemenza contro la ventilata idea di estendere il loro raggio d’azione ai dintorni del Comune, opponendosi già sin d’ora con ogni mezzo, nessuno escluso, alle antidemocratiche intenzioni della citata Lega che, esagerando in questi ultimi tempi nei suoi progetti, altro non fa che nuocere allo sviluppo naturale dei comuni ticinesi, al turismo e al conseguente benessere delle popolazioni;

invitano pertanto gentilmente il Lod. Dipartimento Cantonale dell’Ambiente, e per esso il suo direttore On.le Cons. di Stato Caccia, a voler intervenire con fermezza presso il competente Dipartimento Federale dell’Interno affinchè abbia a tener calcolo dell’opinione democraticamente espressa e sanzionata in sede assembleare dai Cittadini del Comune di Gandria: un Comune che vuole armoniosamente vivere e prosperare, nell’ambito di una democrazia più valida, senza dover un giorno essere costretto ad elemosine federali e cantonali e morire come museo”.

Trovo geniale quel “morire come museo” e mi piacerebbe sapere cosa significa opporsi “con ogni mezzo, nessuno escluso”: idee per il futuro? Scherzi a parte, nel frattempo le cose sono cambiate. Non ci sono più guardie federali di confine costrette a stabilire altrove il loro domicilio. Anche se attaccatissimi alla “terra dei loro avi”, forse oggi i giovani convivono magari altrove perché, scorrendo l’elenco telefonico, i Giambonini a Gandria mi sembrano diventati rari; tra l’altro non mi sembra che le nuove palazzine progettate siano destinate a loro. Nel frattempo la piccola Gandria è diventata parte della grande Lugano e due terzi dei residenti del nuovo quartiere propongono una petizione per la protezione integrale dell'insediamento. Insomma, tutto cambia ma i problemi rimangono.

Ho ascoltato Giudici a Modem è l’ho sentito come un uomo di trent’anni fa. Se le autorità comunali non propongono futuro, toccherà a VivaGandria sviluppare progetti per garantire quelle “caratteristiche, uniche al mondo, dalle quali dipende il suo buon nome”. La discussione è quindi aperta.

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25 ottobre 2008 6 25 /10 /ottobre /2008 12:04
Durante la trasmissione Modem (RSI) del 9 ottobre scorso, Giorgio Giudici, sindaco di Lugano e ideatore del discusso progetto di palazzine, ha avuto modo di esprimere il suo pensiero sul passato, il presente e il futuro di Gandria.

Chi avesse perso la trasmissione, può ascoltare qui l'estratto relativo a Gandria.
Buon ascolto! 
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