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26 giugno 2011 7 26 /06 /giugno /2011 07:21

Nella seduta di mercoledì scorso, il Municipio ha dunque deciso di non ritirare il suo messaggio sulla variante beni culturali del PR e lo ha annunciato con un comunicato stampa. La decisione è avvenuta a maggioranza; solo i due municipali leghisti hanno votato a favore del ritiro. L’esecutivo detta però le sue condizioni: la questione dovrà essere ridiscussa tra Municipio e Commissione della pianificazione per “individuare eventuali punti di incontro”. In parole povere: il Municipio ritiene che i commissari devono capire quali sono “le conseguenze finanziarie” della loro proposta (ricordiamo come il sindaco avesse già in precedenza dichiarato che il reinsirimento di 33 oggetti nella lista dei beni da proteggere “minaccia lo sviluppo economico di Lugano”). La questione giungerà quindi sui tavoli del Consiglio comunale “nei prossimi mesi”.

Inoltre, in risposta alla mozione della Lega per il Baustopp, si comincia a parlare della tanto necessaria revisione complessiva del piano regolatore. Lo si fa in termini vaghi, anche se entro fine luglio il Dicastero del territorio è incaricato di presentare “un concetto di indirizzi per l’impostazione di tutti i PR della Città in un nuovo unico piano regolatore secondo principi di unitarietà e qualità urbanistica”.

Quasi tutti sembrano soddisfatti di quella soluzione dell’ultima ora, dimenticando che la decisione sulla variante doveva essere presa dal Consiglio comunale già nella sua seduta di domani. Invece il dibattito viene rinviato di mesi (quanti non si sa) e in sostanza si è intanto deciso di non decidere. Cominceranno quindi lunghe discussioni di corridoio per soppesare i vari interessi e ridefinire gli schieramenti; intanto i cittadini, che non hanno neanche il diritto di conoscere i contenuti del rapporto della Commissione pianificazione, sono tenuti all’oscuro di tutto. Inoltre rimane al Municipio la possibilità di ritirare il messaggio qualora e quando lo ritenesse opportuno, una minaccia che certo peserà sulla possibile soluzione di compromesso.

Rimane da capire quali sono i possibili scenari aperti dalla mozione leghista sul Baustopp che innesca la revisione totale del piano regolatore. Il Corriere del Ticino mette in primo piano quella questione, dando al sindaco l’opportunità di esprimersi sui concetti che dovrebbero presiedere allo sviluppo futuro di Lugano. Secondo Giudici il limite di questo sviluppo è legato “alla capacità delle infrastrutture viarie a sopportarlo”. Noi invece crediamo, con altri, che sarebbe più giusto commisurarlo alla qualità di vita che questa città può offrire.

Insomma, tutto lascia presagire che la vera discussione verrà rimandata a dopo le elezioni comunali dell’anno prossimo. Tutto sommato non sarebbe un male, se alcuni degli attuali responsabili venissero mandati a casa. 
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