Il 20 ottobre 2016 il Municipio ha emanato l’Ordinanza municipale concernente la regolamentazione della sosta e dell’accesso al nucleo del quartiere di Gandria.
È affissa all’albo comunale fino al 12 dicembre dopo di che, salvo eventuali ricorsi, verrà messa in applicazione presumibilmente da gennaio. Secondo il Municipio l’ordinanza si prefigge di “valorizzare il nucleo tradizionale del quartiere di Gandria, nonché di promuovere azioni intese a evitare il degrado ambientale”.
Senza entrare nei dettagli (potete leggerli qui) vediamo quali sono le novità principali per i Gandriesi. Per circolare sotto la barriera i domiciliati dovranno pagare 30 fr all’anno: lo stesso vale per i cittadini che dispongono di una residenza secondaria in paese. I domiciliati potranno posteggiare una sola macchina sotto la barriera (quelli che dispongono di parcheggi privati potranno sempre far capo a quelli pubblici): coloro che dispongono di una seconda macchina “immatricolata a proprio nome” dovranno parcheggiarla nel posteggio accanto alla strada cantonale pagando 50 fr al mese; lo stesso vale (ma per 70 fr mensili) per i residenti “secondari” (una sola macchina per nucleo famigliare), i proprietari o dipendenti di attività commerciali e i clienti degli alberghi.
Sarebbe stato interessante sapere quali misure strutturali comporterà la nuova ordinanza. Al momento sappiamo solo che la barriera verrà spostata fino al limite della strada cantonale (fino a dove tra una decina d’anni?) si dice per ovviare all’eliminazione di alcuni parcheggi (quali e quanti?) in piazza. Dove saranno le “aree appositamente demarcate” per effettuare le operazioni di carico e scarico? Ora che le nuove tasse potrebbero invogliare qualcuno a rinunciare alla macchina, quali sono le misure previste per incrementare l’uso del trasporto pubblico, notoriamente inadeguato?
Nella primavera scorsa si diceva che il Municipio intendesse organizzare in settembre una serata pubblica durante la quale avrebbe potuto rispondere a queste domande; così non è stato. Per ovviare alla carenza d’informazione la Commissione di quartiere - che avrebbe concordato le nuove misure con le autorità - avrebbe potuto assumersi l’incombenza; così non è stato. Apparentemente le nostre opinioni e i nostri suggerimenti interessano poco.
Certo alcune cose vanno pur cambiate in base all’esperienza. Ma qui “l’intento di valorizzare il nucleo tradizionale di Gandria” stentiamo proprio a vederlo: evidente invece quello di fare cassa.